martedì 22 novembre 2016

Chiello out. Ultim'ora.

Champions League.

Per la partita di stasera contro il Siviglia ancora out il Chiello. 

Allegri lo porta in panchina.


Referendum Si o NO

Cosa chiede il quesito referendario?

Il quesito referendario che sarà stampato sulle schede elettorali dice: 
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della costituzione?"

Sono molti gli italiani che a breve saranno chiamati per pronunciare un Si o un No sul predetto quesito referendario, ma la domanda e'......quanti italiani conoscono il quesito sul quale dovranno pronunciarsi?

Beh in realta' pochi.....forse nemmeno i Sigg. Onorevoli che siedono in Parlamento.

Io non voglio esprimermi sul SI o NO, ma sull'utilita' di questo referendum costituzionale di tipo confermativo.

In sostanza il ricorso a tale istituto non necessita del raggiungimento del quorum del 50% degli aventi diritto al voto ma in astratto basterebbe il voto di solo soggetto per determinarne le sorti della conferma o dell'abrogazione della norma.

Quest  basta a far capire senza tanti giri di parole demagogiche che forse chi ci rappresenta potrebbe farlo meglio e senza imporre spese inutili per un arcaico e superato strumento democratico che nulla toglie e nulla aggiunge alla nostra quotidianeta' atteso che in passato il popolo italiano su altri quesiti referendari si era espresso con chiarezza, volonta' puntualmente disattesa dal parlamento che non ha recepito la volonta' del popolo.



domenica 27 luglio 2014

COSTA CONCORDIA

Oggi è un giorno che non può certo essere definito come lieto fine, perché non c'è nessuna possibilità di essere felici, festeggiare o fare cerimonie di gioia quando andiamo a chiudere una vicenda che ha avuto 33 morti. Oggi è il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine verso il Giglio», ha detto il premier.

«È il momento della gratitudine per chi ha fatto l'impresa, per team di ingegneri che ha studiato una soluzione inedita. La qualità straordinaria di tante persone ha riportato qua la nave dopo l'errore di qualcuno, non possiamo dire che ha rimediato, ma...», ha detto ancora il premier.

Nella vicenda della Concordia «l'errore è stato dell'Italia» e questo «sarà definito in sede penale» ma «quello che è stato fatto ora», con il recupero del relitto «non era mai stato fatto prima. Sta roba qua siamo riusciti a farla solo noi italiani con ingegneri straordinari», ha sottolineato Renzi. «Abbiamo dimostrato di poter essere reattivi e soprattutto attrattivi per gli investimenti internazionali», ha aggiunto.

«Non c'è la possibilità di essere felici quando si arriva a chiudere una vicenda che ha portato a 33 morti. È il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine agli abitanti del Giglio e a tutte le forze di polizia e di volontariato. Non è il giorno della conclusione di questa storia, ma è un nuovo inizio», ha sostenuto ancora il premier. «Grazie alla protezione civile, hanno preso molto vento in faccia, ma oggi è una giornata di festa», ha continuato. Il premier ha ringraziato in particolare Franco Gabrielli per il lavoro fatto per la Concordia. «Il capo della protezione civile Franco Gabrielli è stato il regista di
un'operazione molto complessa. Ha sopportato qualche cattiveria di troppo, ma ci è abituato. Ha la scorza dura», ha affermato Renzi.

«I francesi devono fidarsi di noi», ha quindi sottolineato Renzi, riferendosi alle polemiche sull'aspetto ambientale fatte dal ministro dell'ambiente Segolene Royal. E poi, ha ricordato il premier, oggi a Parigi c'è profumo d'Italia con Vincenzo Nibali al Tour.

«La Concordia oggi è in porto a Genova: il porto di Piombino non era assolutamente in grado di accoglierla. Ma non lo abbandoneremo, smantellerà due navi militari», ha poi osservato il premier.

giovedì 4 luglio 2013

Corte Costituzionale. Abolizione province.

ROMA - La Corte costituzionale boccia il taglio delle province. La Consulta ha infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale della riforma contenuta nel decreto "Salva-Italia" e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. Secondo i giudici costituzionali, il riordino delle province non è materia da disciplinare con decreto legge.

Secondo la Consulta, «il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio». Per questo motivo, si legge in una nota, la Corte costituzionale nella camera di consiglio di oggi «ha dichiarato l'illegittimità costituzionale» del provvedimento che tagliava il numero delle province italiane (si tratta dell'art. 23, commi 4, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 bis del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dall'art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214; degli artt. 17 e 18 del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135 per violazione dell'art. 77 Costituzione, in relazione agli artt. 117, 2 comma lett. p) e 133, 1 comma Costituzione).

La Consulta aveva esaminato nel corso dell'udienza pubblica di ieri i ricorsi presentati dalle Regioni contro il decreto Salva Italia (decreto 201) del dicembre 2011 che con l'articolo 23 ha di fatto svuotato le competenze delle Province e ne ha profondamente modificato gli organi di governo: non più di 10 componenti eletti dai Comuni e il presidente scelto all'interno del consiglio provinciale. Sotto la lente della Corte anche il decreto 95 del 2012 sul riordino delle Province in base ai due criteri dei 350 mila abitanti e dei 2.500 chilometri di estensione in base ai ricorsi avanzati dalle autonomie.

Regge la riforma dei tribunali, si salva solo Urbino. Resiste invece al vaglio della Consulta la riforma della geografia giudiziaria: sono state infatti giudicate infondate le questioni sollevate dai tribunali di Pinerolo, Alba, Sala Consilina, Montepulciano e Sulmona contro la loro soppressione; inammissibile quella del Friuli Venezia Giulia. Solo Urbino si salva. In particolare, si legge in una nota della Consulta, «la Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell'art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148, del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, e del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156, come sollevate dai Tribunali di Pinerolo, di Alba, di Sala Consilina, di Montepulciano e di Sulmona con le ordinanze di rimessione esaminate all'udienza pubblica del 2 luglio 2013 ed alla camera di consiglio del 3 luglio 2013».

La Corte ha poi «dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Regione Friuli Venezia-Giulia con il ricorso n. 179 del 2012». Infine, ha «dichiarato l'illegittimità costituzionale del decreto legislativo n. 155 del 2012, limitatamente alla disposta soppressione del Tribunale di Urbino (reg. ord. n. 66 del 2013)».

giovedì 20 giugno 2013

Ripresa economica lenta

Btp pesanti dopo Fed, spread a 281 pb, tasso 10 anni a 4,5%

giovedì 20 giugno 2013 13:07

MILANO, 20 giugno (Reuters) -   Btp decisamente pesanti
stamane, come un po' tutti gli altri mercati obbligazionari,
quello tedesco compreso, sotto pressione per la prospettiva di
un cambiamento di politica monetaria da parte della Fed. Ieri
Bernake - al termine del meeting del board - lo esplicitamente
detto anche se ha precisato che la diminuzione del programma di
stimolo inizierà più in là quest'anno per terminare a metà 2014,
in base ai dati dell'economia.
    In questa situazione l'asta spagnola su titoli a medio-lungo
termine ha visto una domanda non eccelsa, contribuendo a
peggiorare ulteriormente l'umore del mercato 
    "Non è una bella situazione. La decisione della Fed porterà
ulteriori appesantimenti nelle prossime settimane - come accade
sempre quando ci sono cambi di politica monetaria - un po' su
tutti i mercati, non sui periferici in particolare" dice
Alessandro Giansanti, strategist di Ing. "La situazione tornerà
a migliorare quando, con il recupero dell'economia Usa, la Fed
inizierà ad agire. Ma allora sarà appunto la ripresa economica
ad agire da driver sui mercati".
    Su piattaforma Tradeweb il rendimento sul Btp decennale 
 a metà seduta il differenziale di rendimento tra
decennali italiani e tedeschi quota in area 281
punti base dopo un massimo in area 287 pb, dai 270 della
chiusura di ieri. Lo spread ha iniziato ad allargarsi proprio la
scorsa settimana quando - accanto a un'assenza di azioni da
parte della Boj - sono iniziate a circolare ipotesi di riduzioni
dello stimolo della Fed. Lo scorso 13 giugno lo spread era
salito fino a 295 pb. 
    "Mi aspetto che lo spread in queste settimane possa
allargarsi verso i 300/320 punti base, in relazione alla
politica monetaria Usa" dice ancora Giansanti. 
    Ancora più preoccupate è il rendimento del Btp decennale che
in mattinata è salito fino al 4,5% (da 4,26% della chiusura di
ieri) riportandosi ai massimi da inizio aprile, il che non potrà
non pesare sulle prossime aste del Tesoro, in agenda già in tre
sedute della prossima settimana. 
    "Nell'ultima fase si era assistito a un caccia al
rendimento, anche di quelli più a rischio, come quelli greci o
portoghesi" dice un altro strategist. "Ora si stanno smontando
quelle posizioni, che includevano in parte anche l'Italia". 
    "Si potrebbe vedere nelle prossime settimana un calo della
domanda da parte di investitori esteri, e bisognerà vedere -
soprattutto nin occasione delle aste - che portata potrà avere"
dice ancora Giansanti.
    Altro fattore a rischio - per ora non ancora nei prezzi è
quello politico italiano. Attenzione alle reazioni del Pdl - e
al suo sostegno al governo - dopo che ieri la Consulta ha
respinto il ricorso in cui si chiedeva l'annullamento
dell'ordinanza con cui il Tribunale di Milano si era rifiutato
di rinviare un udienza del marzo 2010 per un asserito legittimo
impedimento. Letta oggi ha detto che non ci saranno consegunze
sul governo. 
    Inoltre resta alta l'attenzione per lo sforamento o meno
della soglia del 3% per il deficit/pil. 
    "Il rischio-sforamento e il rischio tenuta del governo, non
sono ancora nei prezzi. Potrebbero però diventare un altro tema
dell'estate" dice un altro strategist.
    
            
=========================== 12,55 ===========================   
FUTURES BUND SETTEMBRE      142,22   (-1,22)          
FUTURES BTP SETTEMBRE       110,51   (-1,79)           
BTP 2 ANNI (GIU 15)     101,794  (-0,327) 2,078%   
BTP 10 ANNI (MAG 23)   100,661  (-1,606) 4,463%
BTP 30 ANNI (SET 40)   100,313  (-1,654) 5,041% 
========================= SPREAD (PB)=========================  
                                             ULTIMA CHIUSURA    
TREASURY/BUND 10 ANNI   76            65 
BTP/BUND 2 ANNI          186           175        
BTP/BUND 10 ANNI       281           270  
livelli minimo/massimo              271,5-286,7  270,4-279,3   
BTP/BUND 30 ANNI       259           252        
 
SPREAD BTP 10/2 ANNI                   238,5         235,2   
SPREAD BTP 30/10 ANNI                  57,8           66,9      

lunedì 17 giugno 2013

MINI CONDONO FISCALE

Ecco il mini condono che cancella i vecchi debiti

A partire dal primo di luglio gli importi derivanti da multe, tasse e bollette non pagate e iscritte a ruolo prima del 31 dicembre 1999 saranno annullati
 
 
Nelle prossime settimane la ragioneria dell'agenzia di riscossione si metterà a fare i conti per poi comunicare ai soggetti con cui lavora (enti locali, previdenziali, Stato) il numero di cartelle annullate e l'ammontare del carico fiscale per il quale il credito non sarà più esigibile. Difficile valutare la portata del provvedimento. Di sicuro le cartelle inevase accumulatesi nel corso degli anni sono moltissime. La percentuale dei crediti recuperati da Equitalia è bassa: tra il 20-30% delle iscrizioni a ruolo. La questione dirimente potrebbe essere quella dell'importo: una semplice multa da 150mila lire presa nel 1998 e mai pagata, ad esempio, oggi potrebbe esser finita in una cartella esattoriale il cui importo - tra sanzioni e interessi di mora moltiplicatisi in maniera esponenziale - supera i 2mila euro. Pertanto Equitalia continuerebbe a perseguire il debitore. Difficile però che riesca a recuperare i soldi visto che in 13 anni nessuno ci è riuscito.
 

lunedì 10 giugno 2013

Caso Marò

Maro': ingoiamo bocconi amari

Lettera a Capo Stato maggiore Marina

10 giugno, 14:33

    
 - ROMA, 10 GIU - "In questo lungo periodo trascorso in India, tanti bocconi amari abbiamo dovuto e stiamo ancora ingoiando, ma, con dignità e fierezza continueremo ad andare avanti finché Dio forza ci darà, rispettando questo Paese e dimostrando la nostra innocenza". E' uno dei passaggi della lettera che i Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, hanno scritto da New Delhi al capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, per la festa della Forza Armata.
Se continuiamo a pensare che l'India è un paese da Terzo Mondo i marò rimarranno lì per anni.

Meditate gente.....cerchiamo di non farci prendere per i fondelli ...

PORTIAMOLI A CASA I NOSTRI MARO'!